24 Marzo 2022
Un piano urbanistico ha bisogno di un logo? La domanda è ammessa, perché in questo settore, gli aspetti comunicativi sono stati trascurati per lungo tempo. Perché? Per farla veramente breve: in un ventennio, l’urbanistica è passata da essere argomento di pochi per pochi, a tema che coinvolge tutti.
Ecco allora che molte amministrazioni hanno questo problema: avvicinare i cittadini a strumenti che non sono più solo “tecnici” come un tempo. Come comunicare e rendere comprensibili argomenti che invece rischiano di rimanere solo molto complessi?
Sono due domande difficili. Una buona risposta è iniziare a trattare anche questi strumenti con progetti di comunicazione ad-hoc. A partire proprio “dal vestito”, ovvero dall’identità visiva. È quello di cui parlerò in questo articolo.
Capiamoci: non tratterò dell’importanza di un logo per un progetto. Siamo tutti d’accordo. Racconterò invece di come avere le idee chiare per avviare la realizzazione grafica in senso stretto: il momento in cui vanno fatte le scelte più importanti.
Lo spiego con 4 “passi”, e con 4 esempi realizzati a Venezia, Vicenza, Messina e Napoli.
Passo 1. Mettere a fuoco il progetto/piano a cui stiamo dando una identità visiva, il soggetto promotore e il profilo della sua attività di comunicazione.
Nel mio lavoro, abbiamo a che fare con piani urbanistici previsti per legge e promossi da un Ente Pubblico (Comune, Regione, etc.); quindi, un soggetto con una registro di comunicazione prettamente istituzionale. L’aspetto comunicativo servirà a rendere il più possibile informati i cittadini sull’avanzamento dei lavori. E ancor di più a coinvolgerli attivamente in tutte le fase partecipative.
Passo 2: ascolto e dialogo con il Committente – tanto la parte tecnica (gli uffici) che quella politica (Assessore, Sindaco), per identificare i valori che il Piano dovrà esprimere. Questi sono i desideri e le aspettative di partenza sulla capacità del Piano di rappresentare la volontà e di raggiungere gli obiettivi dell’Amministrazione.
Allo stesso tempo, il dialogo prova già a incanalare alcune scelte sugli aspetti visivo-comunicativi. E lo fa attraverso alcuni strumenti utili ad allargare lo sguardo e a definire un primo perimetro di gioco del registro comunicativo che andremo a costruire. Lo strumento è una ricerca su alcuni riferimenti.
Passo 3: la ricerca su riferimenti interni e esterni
La ricerca serve a supportare le scelte, e per rispondere ad alcune domande. In generale, l’identità cittadina come è espressa e comunicata? Quali sono i simboli, i colori, i riferimenti visivi più utilizzati? I loghi di altre istituzioni cittadine hanno tutti un elemento comune? quale? Qui sotto l’esempio dell’analisi fatta per Vicenza. Un trucchetto: date una occhiata ai simboli e agli stendardi esposti dai tifosi della squadra locale. Senza essere per forza appassionati dell’estetica ultras (come me), lì troverete rapidamente tutto.
L’altro strumento (simile) è quello dei riferimenti esterni. Ovvero come altre città hanno affrontato lo stesso tema, lo stesso Piano (senza aspettarsi di trovare sempre esempi ben riusciti). Nel mio caso, quali sono le identità visive realizzate per i PUMS (Piani Urbani della Mobilitò Sostenibile) in giro per l’Italia?
Passo 4. Il momento delle scelte
A questo punto arriva il momento delle scelte, di riflettere su tutti gli stimoli e le riflessioni fatte in precedenza insieme al Committente e di rimontarle il tutto secondo la nostra esperienza e la nostra sensibilità.
Arriviamo a costruire il brief che passeremo a chi poi si occuperà dell’aspetto creativo e della grafica in senso stretto. Il brief non è altro che un testo descrittivo che include tutte le scelte e i desideri, fatto – nel mio caso – di tre cose.
Fatto questo, la palla passa al grafico. Svilupperà tutte o in parte queste indicazioni per arrivare al risultato finale: l’identità visiva a partire dal logo. Qui sotto alcuni esempi del risultato finale per 4 Piani Urbani della Mobilità Sostenibile: Vicenza, Venezia, Napoli e Messina.
Vicenza
Venezia
Napoli
Messina
Questi quattro esempi raccontano di un lavoro riuscito anche – e soprattutto – perchè “ragionato” in una fase iniziale – di cui vi ho parlato in questo articolo. In questo modo siamo riusciti ad allineare aspettative delle diverse amministrazioni con le esigenze comunicative del progetto.
Alla prossima!
I prodotti visivi sono stati realizzati da TPS pro, le grafiche sono di Matteo Dittadi – Agenzia Smart Mix (Venezia)