Come usare la rassegna stampa per mappare l’umore della città

28 Ottobre 2021


Ci troviamo in una nuova città, o quartiere, che sarà l’oggetto del nostro lavoro per i prossimi mesi. Abbiamo bisogno di capire in poco tempo l’umore di quel luogo: i problemi, le vicende, le cronache, i conflitti, i temi caldi e i temi freddi. E abbiamo bisogno di farlo in profondità, e in punta di piedi.

Allo stesso tempo, avviamo percorsi di partecipazione con cittadini, attori sociali ed economici con i quali condivideremo un percorso di ascolto e collaborazione sui piani e i progetti per i loro territori. Percorsi che sempre, in una fase di avvio, prevedono un confronto su un quadro di partenza. Il più possibile chiaro, stimolante e facile da comprendere: così da poter essere riconosciuta come base minima di confronto da parte di tutti gli attori in gioco.

In entrambe le situazioni, vogliamo tracciare subito traiettorie. Capire dinamiche che conosceremo poco per volta. Con il tempo, l’osservazione e l’ascolto. Oppure, a questa inevitabile progressione, possiamo affiancare alcune tecniche che ci vengono incontro, di analisi spaziale e sociale. Una di queste, utilizza la rassegna stampa, con un obiettivo chiaro: partire dalla lettura della stampa per realizzare mappe e info-grafiche capaci di indirizzare il percorso progettuale.

É il press-mapping, uno strumento di lavoro che ho iniziato a usare e prototipare in diverse circostanze, con sempre più efficacia.

Press-mapping per il PUMS di Vicenza (fonte: TPS pro / Comune di Vicenza)

Il press-mapping, come funziona?

Definito un periodo di tempo (ad esempio: gli ultimi 2 anni) e un set di chiavi di ricerca, il cuore dell’attività è la lettura qualitativa di ogni singolo articolo che restituisce questa ricerca, che può essere fatta liberamente on-line o tramite i service di rassegna stampa.

Dalla lettura del titolo fino al contenuto, ogni articolo è schedato con tag tematici e geografici. Tag, ovvero le parole chiave che riassumono i contenuti e gli argomenti che abbiamo letto: argomento, luogo, persone e soggetti protagonisti.

Tra i tag, il più interessante è il “sentiment”, ovvero l’umore: propositivo, quando tratta di una nuova progettualità, o piuttosto il contrario, quando invece riporta una notizia di polemica, problema, scontro, conflitto. Da una basedati così tematizzata, le restituzioni possono essere infinite, con l’incrocio di tag tematici e geografici, e la loro frequenza nel tempo.

Da questa prima analisi, ci è venuta una idea: mettere su mappa questo tesoro di informazioni

Una basedati così ricca, così tematizzata anche rispetto ai luoghi della città poteva produrre delle mappe molto potenti. E così è stato. A queste basedati siamo arrivati a sintetizzare gli esiti più rilevanti in heatmap, al medesimo tempo dense di informazioni ma con una sintesi visiva molto efficace. Con nuovamente una infinità di possibili incroci con altri temi e analisi, sovrapposizioni con altre mappe e interrogazioni spaziali.

Possibili sviluppi

Messo a punto questo livello di elaborazioni, tanti sono i possibili sviluppi di questo strumento. Allargare le fonti, con ad esempio la mappatura delle interazioni sociali sulle piattaforme di social media (ricerca netnografica). Oppure rendere ancora più sofisticate le analisi, con l’osservare in modo sistematico come alcuni tag si comportano l’uno sull’altro (prendendo in prestito l’armamentario della statistica per l’analisi del linguaggio).

E dal punto di vista dell’utilizzo e della sua efficacia, l’obiettivo è rendere questo strumento sempre più inserito in un metodo di lavoro: per dare spazio a un approccio capace di dare più profondità allo sguardo sulla città. Per capire meglio, per progettare meglio.


Illustrazione di copertina: Small Caps

Contributi e elaborazioni delle immagini: TPS pro – Matteo Scamporrino, Laura Montioni, Andrea Colovini, Leonardo Ceccarelli, Lorenzo Di Marco.

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